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Capitolo 4 “Brama di possesso”

"Questa ragazza è già stata rivendicata!” ringhiò Hyakuhei cercando di incutere timore a quell’umano diventato cannibale.

Il mezzosangue emerse rapidamente dall'acqua come sollevato da fili invisibili e si librò sulla superficie dell'acqua. Hyakuhei inarcò un sopracciglio davanti alla sua arroganza. Certo, era ancora solo un mezzosangue e non un giovane vampiro…per diventarlo sarebbero dovuti passare parecchi secoli.

"Fanculo, lei è mia! - sibilò il mezzosangue - L'ho trovata io!"

Hyakuhei gli lanciò uno sguardo terribile e la sua furia raggiunse livelli impensati, facendo gorgogliare l'acqua della piscina proprio come una vasca idromassaggio.

"Vuoi combattere contro di me per quel misero pasto? - sibilò Hyakuhei con un tono tale che più di un’indomita creatura sarebbe andata a nascondersi per salvarsi la vita, se solo lo avesse udito - Così sia!"

L'acqua della piscina ora ribolliva, al punto da schizzare sulla scaletta. Era talmente calda che il solo toccarla avrebbe provocato gravissime ustioni. Hyakuhei si mosse più rapidamente di quanto il mezzosangue avesse mai visto, e quella fu la sua prima e unica volta in cui fu testimone di un tale potere. Non ebbe nemmeno il tempo di proteggersi, e la sua testa gli venne strappata dal corpo e gettata nell’acqua così bollente così velocemente che non se ne accorse neppure.

La carcassa cadde in acqua con un tonfo e iniziò a trasformarsi in una sostanza melmosa, che a Hyakuhei ricordò quel gioco appiccicoso che i bambini compravano nei distributori automatici.

Allontanandosi dalla piscina sfrigolante, entrò nella capanna dove la ragazza era ancora sdraiata. Non si era nemmeno accorta della scomparsa del suo partner e si stava accarezzando ancora con gli occhi chiusi, in preda alla frenesia sessuale. Percepì il leggero afrodisiaco che il mezzosangue le aveva instillato nel corpo e scosse il capo rabbioso, quando sentì anche un altro odore, di tipo maschile, su di lei…ma l’avrebbe subito cancellato.

Si chinò sulla ragazza, l’afferrò per il mento e la costrinse a guardarlo con i suoi luminosi occhi color smeraldo. Attese pazientemente che lei lo fissasse per bene con il suo sguardo puro e innocente, per iniziare la fascinazione del dominio. Di solto, quando usava quel potere, le femmine gli si sottomettevano senza fiatare, obbedendo a qualsiasi desiderio del proprio padrone.

Ma quella ragazza sembrava resistergli con tale passione…con una tale forza, che quasi gli faceva male guardarla…come se gli mostrasse riflessa la propria schiavitù. Se un semplice mezzosangue era stato capace di eccitarla a quel modo, allora lui, con i suoi poteri da signore dei vampiri, avrebbe potuto mandarla in visibilio….

Il profumo di eccitazione che veniva da lei gli fece quasi perdere la testa. Questa donna era riuscita a portare alla luce una parte di lui estremamente pericolosa. Doveva prenderla, e subito!

Kyoko guardò l'uomo sopra di lei e per un momento non lo riconobbe. Rimanendo completamente immobile, fissò quelli che aveva pensato fossero occhi azzurri, ma che ora sembravano più neri di una notte senza luna, e decisamente molto più affascinanti. Sembrava un lupo affamato, mentre la fissava. Il suo sguardo si concentrò avidamente sulle sue labbra e lei percepì un’ oscura passione nelle profondità dei suoi occhi scuri.

Kyoko improvvisamente ricordò il ragazzo immaginario che aveva descritto a Yohji e sorrise quando si alzò, facendo scorrere le dita tra i lunghi capelli neri dell’uomo e toccando con il pollice la sua guancia pallida ... era ancora più bello di quanto ricordasse.

Hyakuhei l’accompagnò su un divano e ce la fece stendere sopra...poi rimase un attimo a fissarla, ormai completamente affascinato. Sentirla ansimare per il desiderio elevò il suo bisogno a livelli inaspettati, e cadde in ginocchio davanti a lei. La guardò con stupore, chiedendosi chi dei due fosse più schiavo dell’altro.

Incapace di controllare oltre la sua fame si chinò su di lei e le catturò le labbra in un bacio di passione, e si sentì sciogliere quando la sentì rispondere con altrettanto desiderio. Approfondì il suo bacio e si stese su di lei, cominciandole a carezzare la coscia con la mano. Poi con un braccio la sollevò leggermente e con l’altra mano le artigliò la vagina, premendo forte su di essa.

Quando Kyoko gli si aprì tutta, Hyakuhei rimase scioccato al vedere che non portava biancheria intima…era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato in una giovane vergine come lei! Dolci umori le bagnavano le cosce, ardenti come fuoco liquido. Sentì il pene inturgidirsi da sotto la stoffa dei calzoni, quasi a scoppiare. Ringhiò, rifiutandosi di perdere il controllo così rapidamente, e il suo bisogno di fare sua quella femmina si fece terribilmente minaccioso.

Malgrado la desiderasse tanto, Hyakuhei sentiva il bisogno di punirla per la sua ingenuità, e voleva impartirle una lezione che non avrebbe dimenticato su come proteggersi dagli attacchi maschili…specialmente da quelli che erano vampiri ultra-millenari e che sentivano il bisogno incessante di nutrirsi di sangue di vergini…come lui. Se anche non l’avesse presa, sarebbe stata una preda per qualsiasi vampiro, di sangue nobile o meno…e ugualmente dannata.

Strappandosi dalle sue labbra, allentò la presa sulla sua vagina e le strinse quella stessa mano alla gola per scuoterla…e per calmare anche il proprio desiderio furioso di prenderla.

"Perché una ragazza così pura si comporta da donna di strada? Perché vuoi perdere a tutti i costi la tua verginità? - le sibilò Hyakuhei con un ringhio malefico - Sei così ansiosa di diventare una femmina da sbattere?"

Kyoko deglutì a fatica, ancora sotto il potere della fascinazione, e lo scrutò bene in faccia. Lottò un attimo con la sua mente confusa, poi d’improvviso ricordò le parole di suo nonno e spalancò gli occhi per il terrore: anche in quello stato le frasi contenute nella lettera continuavano a tormentarla. "Non posso più essere vergine ... vuoi essere tu il primo?" sussurrò a Hyakuhei con sguardo supplice, e lo tirò leggermente per un lembo della camicia, quasi a pregarlo di spogliarsi.

Hyakuhei ringhiò terribilmente, poi si allontanò d lei e l’aiutò gentilmente ad alzarsi. Sì, sarebbe stato il primo e unico essere al mondo a cui lei avrebbe fatto quella richiesta. La rivestì della sua camicetta e la trascinò all'interno del Grand Hotel, in uno degli ascensori vuoti.

Qualche mese prima, Hyakuhei si era ritrovato fuori alle prime ore del mattino, senza alcuna possibilità di mettersi al riparo dalla luce del sole. Abitava in un lussuoso attico proprio in cima al magnifico edificio e, dato che poteva raggiungerlo anche in volo, non aveva necessità di passare per l’atrio principale.

Inoltre aveva fatto in modo che tutto il personale notturno dell’hotel fosse composto da vampiri, che si piegavano ad ogni suo ordine e che lo trattavano come un re. In seguito aveva appreso che suo fratello Tadamichi si era creato una residenza sotterranea proprio ai piedi dello stesso hotel, ma questo a lui non importava…finché il fratello e la sua gente rimanessero fuori dai piedi.

Una volta chiuse le porte, spinse la ragazza contro il muro, poi le afferrò le mani e le sollevò le braccia sopra la testa, per tenerla bloccata. Era l’unico modo per arrivare al suo attico senza lasciarsi travolgere dal desiderio. Per evitare di rimanere ammaliato dal suo sguardo lascivo iniziò a baciarla con bramosia, assaporando gli innumerevoli modi in cui avrebbe goduto di lei.

Kyoko riuscì a liberarsi e gli strinse le braccia al collo, poi gli saltò addosso agganciandosi alla sua vita con le cosce. Cominciò a muoversi e a dondolarsi contro di lui, finché per l’eccitazione lanciò un urlo. Le sembrò d’impazzire, quando lui lasciò le sue labbra e iniziò a baciarle e a leccarle il collo con passione.

Hyakuhei la baciò con tale passione che uno dei suoi canini quasi s’infilzò nel labbro inferiore di Kyoko, e gemette quando scese giù, verso i suoi turgidi seni, e si mise in bocca uno dei suoi splendidi capezzoli.

Le unghie di Kyoko gli affondarono nella sua schiena e lei si schiacciò contro di lui con passione selvaggia. Ormai nessuno dei due riusciva più a tenere a freno la propria libidine, quindi ognuno seguiva il proprio istinto primordiale. Hyakuhei sentì il proprio corpo urlargli di prenderla e si chiese con dolore perché non lo avesse ancora fatto. Il suo desiderio era così impellente…che quasi sentiva risvegliarsi dentro la sua parte più oscura.

Dopo quella che gli sembrò un'eternità l'ascensore toccò il piano, facendo sobbalzare entrambi.

Hyakuhei uscì dall’ascensore, ma non voleva deluderla. Se la trascinò così, aggrappata a lui, avvolgendola nella propria passione. Le infilò le mani sotto le cosce e la tenne per il culo, proprio come sentiva che lei voleva. Quando entrarono nel suo appartamento erano ancora strettamente avvinghiati, le labbra unite nel millesimo bacio… Allungando una mano, premette un pulsante su un piccolo display e la porta si chiuse automaticamente, con un piccolo segnale acustico. Ora erano soli…lontani dal resto del mondo.

Dentro era buio ma non importava. Lanciò uno sguardo al camino…e questo si accese istantaneamente, obbedendo al suo comando. Cercando di ritrovare un brandello di controllo, Hyakuhei staccò Kyoko dal suo corpo e la fece scivolare in piedi sul pavimento. Poi la prese per le spalle e la tenne ferma davanti a lui, per scrutarla bene in faccia: voleva guardarla, capire cosa c’era in lei in grado di accendergli dentro una passione sopita da secoli e che lo stava lasciando senza fiato…inerme contro se stesso.

Ma Kyoko non si lasciò sottomettere: con una forza insospettata lo sbatté con le spalle contro il muro e si fiondò sulle sue labbra per estorcergli un bacio insistente, perforante, eterno. Allora un ringhio poderoso uscì dalle labbra di Hyakuhei, e lui la spinse con violenza contro il muro opposto, accanto al suo letto. Rimase affascinato a guardare il viso arrossato di Kyoko, i capelli arruffati che pendevano in morbide ciocche ai lati del suo viso…ascoltando affamato il respiro affannoso che veniva dal suo petto…

Sembrava in procinto di combatterlo, piuttosto che di farsi prendere, con quegli occhi color smeraldo ora tempestosi, e le cosce tese, bagnate…che gli scatenavano dentro un bisogno incontenibile. Hyakuhei la sentì improvvisamente nel suo sangue ... pulsare in profondità sotto la sua pelle. Erano millenni che si sentiva in attesa di qualcosa e ora l'aveva trovato ... lei!

Le mani di Kyoko si aggrapparono alla giacca di pelle nera di Hyakuhei, nel tentativo di strappargliela. Lui se la levò di dosso e la giacca andò a sbattere per terra con un tonfo. Kyoko quasi gli lacerò la camicia, nell’ansia di levargliela, facendo saltare tutti i bottoni. Hyakuhei pensò che, se lei continuava di questo passo, avrebbe dovuto rifarsi tutto il guardaroba!

"Ti voglio…” gemette Kyoko; poi di colpo lo allontanò da lei, come se intendesse rifiutarlo.

Lui si drizzò in tutta la sua altezza, con uno sguardo furioso negli occhi. "È troppo tardi per tirarsi indietro ... ora sei mia!" La sua voce era profonda e terribile, ed echeggiò per un attimo sulle loro teste.

Hyakuhei le si premette addosso con tutte le sue forze e le strinse le braccia in una morsa d’acciaio, per impedirle di muoversi o di respingerlo. Sentì il suo sangue riscaldarsi a un livello pericoloso, quando le cosce di Kyoko gli si avvinghiarono di nuovo alla vita.

Controllando il desiderio furioso di prenderla proprio lì, nel mezzo della stanza, Hyakuhei la trascinò sul letto. Percepiva ancora l’alcool sulle sue labbra, e decise che questa volta l’avrebbe ubriacata con la sua passione.

La gettò senza troppi riguardi sul letto e si staccò da lei mentre Kyoko, come un coniglio impaurito, si alzava in ginocchio sulle coperte e se ne stava a guardarsi intorno con ansia. Quando si stese accanto a lei per liberarla di ciò che rimaneva dei suoi abiti succinti, si chiese di nuovo chi dei due fosse davvero lo schiavo dell’altro. Mentre lui la spogliava lei faceva altrettanto. In seguito si sarebbe chiesto CHI avesse spogliato CHI.

Le labbra di Kyoko si aprirono quando si ritrovò supina, avvolta dai capelli color ebano di Hyakuhei come una morbida tenda…così folti da coprirle la vista. Lui le teneva le braccia aperte a croce inchiodandola sotto di lui, e allora cominciò a gemere, così forte che il suo gemito poteva sembrare un ringhio.

Hyakuhei interpretò il suo gemito come un segno di sfida e il maschio alfa che era in lui prese il sopravvento, desiderando renderla sua schiava. Le infilò brutalmente un ginocchio tra le cosce e le aprì con violenza. Le afferrò i fianchi e le sollevò il bacino, poi si abbassò su di lei e iniziò a leccarle l’interno coscia, puntando dritto e inesorabile verso il suo clitoride.

Lei urlò per quel gesto audace e, prima che il grido di Kyoko si smorzasse e che i suoi polmoni si riempissero di nuovo di aria, Hyakuhei era già con la lingua dentro la sua vagina, e s’inabissava ancora di più al suo interno, per raggiungere il fulcro del suo piacere. Le mani di Kyoko si artigliarono al materasso, mentre un istinto irrefrenabile la spingeva a dimenare i fianchi. Fu presa dal panico a quel piacere estremo, a quell’ondata incontrollabile di passione che la spingeva a urlare di nuovo con tutte le sue forze …a metà tra piacere e dolore.

Hyakuhei le strinse i fianchi, godette della sua morbida carne sotto le dita mentre si spingeva rapidamente con la lingua dentro di lei per farle raggiungere l’orgasmo. Voleva divorarla e ringhiò di piacere, sapendo che era il primo e che sarebbe stato anche l'ultimo ad assaporare il suo paradiso.

Quando lui ringhiò per dominarla, Kyoko provò l’istinto di ribellarsi, ma poi si sciolse di nuovo tra le sue braccia. Poteva sentirlo bere i suoi umori e sconvolgerla con la sua lingua, come in un terremoto di incredibili sensazioni. Iniziò a piagnucolare, e con una mano gli afferrò una ciocca di capelli, cercando di farlo smettere almeno per un attimo…ma poi si accorse che era proprio lei a tenerlo fermo sulla sua vagina, e a incitarlo con le sue grida a continuare.

Hyakuhei si sentì come posseduto dalla passione di Kyoko: la vide alzare la testa e ruggirgli contro, poi crollare esausta sul materasso e infine divincolare i fianchi in un movimento fluido e vibrante. L’aveva attesa così a lungo ... più a lungo di quanto fosse possibile ... aveva sempre desiderato possederla, anche se non ricordava di averla mai incontrata prima. Si leccò le labbra prima di baciarla, per poi tuffare di nuovo la testa tra le sue cosce.

Un’ondata di calore lo pervase, mentre il suo pene si ergeva turgido sotto i calzoni, e si tendeva ansioso verso l’imbocco della vagina di Kyoko. L’attesa era finita: quello era il momento!

Kyoko rimase senza respiro quando il pene di Hyakuhei si animò di una vita propria…e si spinse in avanti, in profondità…lacerando il prezioso imene. Girò la testa da una parte all'altra per il terrore, quasi oppressa da presenze oscure che non avrebbero dovuto esserci. Percepiva anche delle aure di luce che cercavano di strapparla da lui, ma quando lo guardò tutto tacque, tranne il tremendo dolore che le pulsava sordo tra le cosce.

Anche Hyakuhei si raggelò, percependo le stesse aure di luce e la stessa cappa malefica che si stendeva sopra di loro. Fu preso da un insano desiderio di possesso, quando qualcosa cercò di strappargli via Kyoko. Quando si accorse che lei lo stava guardando, con quell’espressione innocente e ferita, si sentì ghermire dall’orrendo fantasma della paura. Continuò a sbatterla, con passione, con orrore, con amore…mentre lei continuava a fissarlo, pallida e inerme come una creatura della notte. E Kyoko si lasciò andare a lui, socchiudendo le labbra per il dolore e il piacere che lui le stava dando, e che nessuna ombra malefica poteva strapparle dall’anima.

A Hyakuhei tremavano le braccia, tanto forte si stava spingendo dentro il corpo della sua amata; e continuò a spingere, senza mai staccare gli occhi da lei. Ora urlavano entrambi, livellandosi sullo stesso ritmo. Ora poteva sentire i muscoli della sua vagina che si contraevano e si rilassavano, per impedirgli di uscire da lei e, nel contempo, per supplicarlo di spingere più forte.

Kyoko si afferrò a lui nel tentativo di resistere, di non lasciarsi ancora andare, mentre fulmini di elettricità le frustavano le cosce al ritmo del suo cuore impazzito.

Ormai vittorioso, Hyakuhei sorrise e rallentò il ritmo, e le sue labbra si posarono su quelle di Kyoko, concedendole un attimo di pausa prima di riprendere a spingere con maggiore intensità, non ancora sazio. Mentre continuava a penetrarla, a invadere imperiosamente quel fragile corpo, capì che non sarebbe mai stato sazio di lei…mai abbastanza soddisfatto per cedere all’impulso di fermarsi.

Afferrandola tra le braccia la sollevò verso di lui e si tirò indietro con le ginocchia…portandola con sé. La strinse per i fianchi e cominciò a farla dondolare sul suo corpo, lubricamente, ardentemente…godendo della sua gola scoperta, della testa inclinata all’indietro e della libidine che quasi le deformava il volto, incorniciato da una cascata di capelli ramati. Poi rotolò su se stesso e la spinse energicamente contro il muro, penetrandola a fondo e con violenza, bramando di sentirla gridare di nuovo.

Mentre lui la martellava, Kyoko non riusciva a staccare gli occhi dalle sue perfette labbra carnose, ogni volta che lui la sollevava sopra di sé e poi la faceva scivolare sulla sua asta poderosa. Strinse i denti mentre lui la sbatteva con foga, e alzò una mano sopra la testa ... cercando disperatamente qualcosa sul muro a cui aggrapparsi. La vista le si annebbiò per un attimo, quando lui la sollevò un’ultima volta e spinse con foga nella sua vagina ormai aperta.

Alla fine si aggrappò a lui , intrecciò le mani con le sue e si abbandonò alla rabbia della sua passione. Scivolò sul suo addome, in modo da poterlo dominare e guardare fisso negli occhi. Ora era lei ad aver preso il controllo, e per un attimo rallentò il ritmo, desiderando concedersi una pausa per riprendere fiato.

Hyakuhei l’aveva lasciata fare e ora si sentiva in adorazione per la dea che gli stava sopra e lo dominava. Non era un illusione: erano predestinati l’uno per l’altra! Le loro anime erano già state unite, in un passato così lontano da averlo dimenticato. Anche in quel momento sentiva la sua voce chiamarla dalle nebbie del tempo e, preso da un brivido di terrore, l’afferrò per i polsi perché non potesse sfuggirgli di nuovo e rotolò in modo da averla ancora sotto di lui. Riprendendo a sbatterla, Hyakuhei si stupì dell’ondata di calore vivificante che Kyoko era riuscita a infondere nel suo sangue freddo, e la sua anima quasi vacillò.

Poteva sentire il battito del suo cuore accelerare ... e un soffio di vita insinuarsi nel suo corpo morto. Quello era l'unico paradiso possibile per uno come lui, l’unico di cui avrebbe mai potuto godere una creatura della notte; i loro due corpi fusi e quel piacere estremo, immenso e senza tempo che gli dava il martellarla ad una velocità estenuante. Abbassò le labbra sull'arco del suo collo e in quell’attimo Hyakuhei capì di stare perdendo il controllo.

Rifiutando di squarciarla, come la sua mente gli stava gridando di fare, Hyakuhei posò le sue labbra e i suoi denti sulla tenera nuca di Kyoko, mentre usava i suoi poteri per portarla ad un ritmo che nemmeno lui avrebbe mai osato immaginare. Quando alla fine raggiunse l’orgasmo, fece in modo di non ferirle fatalmente quella pelle delicata, e succhiò da lei solo un’infinitesima parte del suo sangue, per legarla a sé nell’oscurità della sua vita.

Ormai era diventati una cosa sola, due eterne anime gemelle…Era vero, lei era l’unica cosa che contava, nella sua esistenza, e voleva assaggiarla in ogni modo. Lui, solo e soltanto LUI.

Dopo un amplesso così selvaggio, si sentirono entrambi distrutti. Giacquero sul letto senza nemmeno la forza di muoversi, lui per ciò che aveva dato e lei per ciò che lui si era preso. Accorgendosi che Kyoko lo stava guardando in silenzio, Hyakuhei appoggiò le labbra tremanti su quelle di lei, e dalla sua gola eruppero suoni laceri e gutturali, mentre sentiva il suo cuore sciogliersi e penetrare in lei attraverso le loro bocche unite…diventando parte del loro stesso sangue.

Un attimo dopo cadde riverso sul fianco senza forze, portando Kyoko con sé, sul suo petto. La stanza divenne di colpo silenziosa quando Kyoko si arrese al sonno, e lui godette perfino del suo respiro, così come poco prima aveva goduto del suo corpo e del suo sangue…in quella frenesia pazzesca che era stata la loro prima volta.

Hyakuhei la strinse forte a sé e lottò contro la stanchezza, per non separarsi da lei nemmeno per quei pochi attimi. Ma alla fine si lasciò andare ad un sonno senza incubi, che lo avvolse come una mano inesorabile del destino.

*****

Diverse miglia sotto la camera d'albergo, nel profondo delle catacombe, le urla violente e i sussurri di diniego erano finalmente cessati. Tadamichi si strappò gli artigli affilati dagli occhi rossi, giù per le guance mentre la vista gli tornava. Lanciò un'occhiataccia alle statue dei guardiani intorno a lui, sapendo che erano molto più vicini di quanto mai si fossero addentrati nel cuore del tempo. Potevano sentirla ... e le catene che tenevano chiuso il portale del tempo erano quasi state infrante. Erano a un passo dal raggiungere…lei.

Aveva percepito la resa di suo fratello alla sacerdotessa, e ora che la visione era svanita Tadamichi urlò di nuovo con rabbia strisciandosi gli artigli sul viso, come se cercasse di strapparsi dalla faccia una maschera invisibile. Era lo strascico della furia delle statue che gli faceva perdere la ragione, e lui cadde in ginocchio, non volendo più sentire nulla…era già troppo devastato.

Si voltò e corse a rifugiarsi nei tunnel sotterranei…felice di tornare a far parte dell’amata oscurità, gridando di rabbia là sotto perché essa echeggiasse in ogni anfratto e andasse a terrorizzare tutti i suoi schiavi, che si affrettarono a nascondersi. Qualche istante dopo si ritrovò nella stanza di suo fratello a fissare la coppia che giaceva sul letto, affranta.

Gli occhi di Tadamichi tornarono neri come la notte, quando il suo sguardo si approfondì sulle morbide curve dell’amato fratello e delineavano rapidamente quelle della ragazza. La loro pelle era ancora sudata per l’accoppiamento. Sentì dentro di sé una rabbia più cocente di quella dei guardiani, e a malapena riuscì a controllarla.

La ragazza era bellissima ... proprio come la ricordava. Aveva creduto che sarebbe stato in grado di ucciderli…lei e il suo perduto fratello che aveva osato sceglierla come compagna…Quello scellerato non si era nemmeno reso conto di ciò che aveva fatto! Aveva infranto una barriera che non doveva mai essere toccata, e ormai non c’era più modo per tornare indietro.

Poteva ucciderli, certo; poteva dannarsi per cercare di salvare suo fratello…ma il danno era già stato fatto. Hyakuhei lo aveva tradito: non perché si fosse accoppiato con una donna…ma perché lo aveva fatto con QUELLA donna! Allungò una mano sulla gola di lei, solo per sfiorarla con le dita…ma subito la ritrasse, nel timore che non sarebbe riuscito a controllare il proprio istinto omicida. Se l’avesse uccisa, lui e suo fratello avrebbero ingaggiato una lotta all’ultimo sangue, e forse sarebbero morti entrambi. Hyakuhei non sarebbe mai riuscito ad amarla quanto la amava lui…e quell’amore sarebbe stata la causa della loro perdizione.

Il destino li aveva separati molto tempo prima e i guardiani avevano suggellato il patto, quindi perché adesso gli dei avevano deciso di schernirlo al punto che proprio suo fratello si appropriasse dell’unica cosa che gli era stata negata per sempre? O il destino lo stava costringendo ad uccidere di nuovo il suo gemello, lasciandolo per terra agonizzante in una pozza del suo stesso sangue? La storia si sarebbe ripetuta all’infinito, dunque? Una profonda tristezza lo assalì, ormai ben consapevole di ciò che doveva essere fatto.

Tadamichi cercò di allungare una mano sulla ragazza per strapparle i ricordi di quella notte. Solo di quella, purtroppo…perché non aveva altro potere su di lei…e nemmeno sul passato di entrambi.

Una volta erano stati amanti, proprio come lei e Hyakuhei adesso. Erano così simili, lui e suo fratello, da sentirsi attratti perfino dalla stessa anima gemella? Forse lei si era ingannata? Era Tadamichi che cercava, e lo aveva confuso con il suo gemello? No, non era possibile. La sua mente forse poteva ingannarsi…ma la sua anima certamente no. Gli occhi di Tadamihi s’incupirono, mentre ancora cercava disperatamente di ingannare se stesso.

Non si sarebbe mai fatta affascinare da un vampiro se non fosse stata mezzo ubriaca: poteva sentire ancora l’odore di alcool nel suo alito. Se era la prima volta che beveva…forse gli sarebbe stato possibile farlo, poteva cancellare il ricordo di Hyakuhei dalla sua mente, anche se non ne era del tutto sicuro.

Una volta che lo avesse fatto, e ciò lo rattristava, era che la fascinazione di Hyakuhei non avrebbe più avuto potere su di lei.

Usare i suoi poteri sulla sacerdotessa fu uno sforzo incredibile... che fece vibrare al massimo tutto il suo corpo per lo sforzo. Il massimo che poteva fare era cercare di rimuovere il viso di Hyakuhei dalla sua mente…della persona che adesso lei amava. Spingendosi più in profondità poté sentire l’urlo straziante dei guardiani, e lì si fermò…per non risvegliare il loro ricordo nell’anima della sacerdotessa. Meglio che rimanessero solo fantasmi, nella sua mente.

Ora che le aveva strappato il ricordo della sua prima e unica notte d’amore, Tadamichi cadde in ginocchio accanto a lei sul pavimento. Tanto tempo prima si era innamorato della sacerdotessa ... era questa la sua punizione? Non poteva farle del male o ucciderla, altrimenti l'incantesimo sui guardiani si sarebbe spezzato e loro sarebbero giunti fino a lui per vendicarla. La guardò dormire: forse ne sarebbe anche valsa la pena.

Il suo sguardo si spostò su suo fratello, felice che Hyakuhei non l'avesse mai incontrata in passato e dei guardiani che gliel'avevano portata via ... quella era la croce che si doveva portare addosso per l’eternità.

Ora che aveva permesso al destino di compiersi, Tadamichi avvertì il primo raggio di luce dell’alba, e sfiorò leggermente la ragazza con la punta delle dita per svegliarla, ben sapendo che Hyakuhei ci avrebbe messo un po’, prima di riprendere conoscenza. Guardò estasiato i timidi raggi di sole penetrare nella stanza attraverso le tende chiuse… solo per un attimo, prima di indietreggiare nell’oscurità a cui apparteneva.

Si augurò che la sacerdotessa sarebbe stata abbastanza intelligente da fuggire subito da lì, senza voltarsi a guardare indietro. Se Hyakuhei aveva davvero trovato in lei l’oggetto del suo desiderio ... da quel momento si sarebbe scatenata una terribile lotta tra il Bene e il Male intorno a loro.

Prima di scomparire del tutto, lanciò un’occhiata d’amore a suo fratello, consapevole che anche il Male aveva un cuore, adesso. Ma riprese subito il controllo: se a lui la sacerdotessa era stata interdetta…allora neanche il suo amato fratello poteva averla!

*****

Kyoko si svegliò lentamente e si mise una mano sugli occhi. Si aspettava che il sole la inondasse con la sua luce e si stupì quando, guardandosi attorno, si rese conto che era notte fonda. Sollevò la testa, ammirando la bellezza della stanza in cui si trovava. Dovunque si trovasse...era bella da morire!

Rotolò su un lato ma si fermò, quando sentì un forte braccio appoggiato sulla sua vita. Quello che riuscì a vedere, alla fioca luce della stanza, furono lunghi capelli neri e il profilo di un corpo meraviglioso ... e sospirò felice. Finalmente era successo. Ora il nonno non sarebbe stato costretto a inviarle Tasuki per liberarla della sua verginità.

Rabbrividì silenziosamente, sapendo che Tasuki non l'avrebbe mai perdonata per questo, ma in fondo al suo cuore era convinta che non lo avrebbe più rivisto…lui e nemmeno l’uomo che le giaceva al fianco. S’intristì, a questo pensiero.

Sollevando con cautela il braccio del suo compagno, sgusciò fuori dal letto e si alzò. Solo allora Kyoko si accorse di essere completamente nuda. Arrossendo violentemente, si affrettò a cercare il suo reggiseno, per vestirsi rapidamente.

"Oh, ti prego, fa che continui a dormire!” pregò mentalmente, voltando le spalle al bellissimo ragazzo.

Si sentiva tremendamente in imbarazzo, pe il fatto di essersi svegliata completamente nuda accanto a un uomo che non conosceva e, a quanto le sembrava, nudo anche lui. Ricordò in un lampo che la sera prima aveva deciso di non indossare la biancheria intima, e questo l’addolorò perché ormai era convinta che quel tizio doveva averla presa per una troia. Poi avvertì un sordo dolore all’inguine e si fermò: in realtà si sentiva esausta, come se avesse combattuto in battaglia. Le braccia e le gambe le facevano molto male, ma ciò che l’atterrì fu quella sostanza viscida e calda che si sentiva… tra le cosce.

Dopo avere frugato qua e là riuscì finalmente a trovare i suoi pochi abiti e li indossò, rendendosi conto che non aveva nemmeno uno straccio di giacchettina da infilarsi addosso per coprirsi per bene. Poi l’occhio le cadde sulla giacca di pelle nera del suo compagno e, senza pensarci due volte, la prese e se la infilò.

Arrivò alla porta che si stava ancora sistemando la gonna. Si bloccò quando sentì il rumore di un carrellino, attutito dal morbido tappeto del corridoio.

Alzò la testa e incrociò lo sguardo stupito di un cameriere che stava portando il servizio in camera.

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383,45 ₽
Возрастное ограничение:
0+
Дата выхода на Литрес:
27 марта 2021
Объем:
470 стр.
ISBN:
9788835420668
Переводчик:
Правообладатель:
Tektime S.r.l.s.
Формат скачивания:
epub, fb2, fb3, ios.epub, mobi, pdf, txt, zip

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