Читать книгу: «Fiamme Oscure», страница 5

Шрифт:

“Ti hanno mai detto che hai una vena malvagia lunga un chilometro?” Ren sogghignò, godendo della risata di Storm dopo il costante pericolo del naso sanguinante.

*****

I piedi di Damon toccarono appena l’entrata del Night Light e lui mise giù Alicia, lasciando con riluttanza la presa che aveva sulle sue labbra.

Aveva scoperto che volare era afrodisiaco per Alicia e decise che camminare sarebbe stato fuori questione da adesso fino all’eternità, per quanto lo riguardava. Anche se adesso erano lì, stava ripensando a quanto fosse intelligente farla sentire eccitata e poi lasciarla con un altro uomo...anche se era il fratello.

“Grazie per avermi portata qui.” disse Alicia con un sorriso felice. Si mise in punta di piedi e premette le labbra sulle sue, sapendo quanto fosse difficile per lui condividerla con qualcun altro in quel momento.

“Ti amo.” gli sussurrò prima di tentare di allontanarsi. Non andò molto lontano.

Damon le lanciò un’occhiata cupa e possessiva, e si rifiutò di mollare la presa. Quando lei lo guardò con un’adorabile smorfia, il petto gli vibrò con un ringhio profondo prima di premere le labbra sulle sue ancora una volta. Quando le dita di lei gli sfiorarono la nuca con seducente delicatezza, Damon alzò la testa e fece un respiro tremante.

“Continua così e ti porterò in un luogo appartato per finire quello che abbiamo iniziato.” la avvertì Damon.

Gli occhi di Alicia si illuminarono “Volentieri. Il tetto è sempre deserto.”.

Damon sorrise. “Piccola sfacciata.” mormorò, prima di girarla e spingerla verso la porta d’ingresso con un’affettuosa pacca sul sedere.

Non gli piaceva lasciarla da sola con Micah, ma sarebbe stato dannato se l’avesse lasciata a portata di mano di quei lupi arrapati del Love Bites. Voleva fare un accordo con loro e non sarebbe stato possibile se doveva occuparsi uccidere ogni lupo che la guardava.

Alicia notò che Micah aveva riacceso tutte le luci e si stava dando da fare quando entrarono. Buona parte del vetro frantumato era stata rimossa dal pavimento e la pesante apparecchiatura dell’illuminazione era stata spostata. Sul pavimento era stato installato un cavalletto con un lungo travetto appoggiato su di esso. Il forte rumore della sega elettrica echeggiava nella stanza, facendo sussultare Alicia e Damon.

Damon seguì con sguardo irritato il lungo cavo di alimentazione fino al muro e si avviò senza esitazione verso la presa elettrica. Non avrebbe potuto avere fratello migliore, che lavorava mentre faceva da babysitter alla sua sorellina. Tirò la spina e la sega si fermò, facendo alzare lo sguardo di Micah con un’espressione infastidita.

Quando Micah vide Alicia all’ingresso, la sua espressione esplose in un sorriso che fece stringere gli occhi di Damon.

“Ciao sorellina.” disse Micah, e ripose la sega. “Come mai di nuovo qui così presto? Sei scappata di nuovo da tuo marito?”

Una schiarita di voce lo fece girare e sorridere verso Damon. “Immagino che sia la risposta alla mia domanda.”.

Damon ringhiò, facendo ridere Micah e Alicia.

“Calma, omone.” disse Micah. “Visto che fai parte della famiglia, è obbligatorio essere preso in giro da tutti almeno una volta al giorno.”.

Alicia camminò nella sala, guardandosi attorno. “Ci hai dato dentro da quando sono stata qui la scorsa notte.”.

Micah scrollò le spalle “Non ho altro da fare. Quinn e Warren stanno facendo il loro lavoro al Moon Dance e mi hanno lasciato questo posto.”.

“Cosa posso fare per aiutarti?” gli chiese Alicia.

“Voi due vi state offrendo di aiutarmi?” Micah le rispose con una domanda.

“Lei sì.” lo corresse Damon. “La lascerò qui con te mentre io andrò ad occuparmi di una cosa che necessita della mia immediata attenzione.”.

Alicia alzò un sopracciglio, avendo pensato che Damon sarebbe rimasto lì con lei. I suoi occhi si strinsero, realizzando che lui aveva già altri programmi. “Pensavo che avremmo smesso di avere dei segreti.” lo accusò Alicia.

Damon le sorrise e le toccò leggermente il mento. “È una sorpresa.” disse. “Non posso fare una sorpresa alla mia mogliettina se non mantengo un paio di segreti...posso andare, adesso?”

Alicia incrociò le braccia sul petto. “Che stai combinando?” gli chiese, poi sussultò quando Damon fu all’improvviso dietro di lei, tirando a sé la sua schiena in un abbraccio stretto, prima di abbassare le labbra per sfiorarle l’orecchio.

“Lo scoprirai presto. Ora, vuoi restare qui... o tornare nel nostro letto?” Le labbra di Damon si incurvarono in un sorriso compiaciuto quando Alicia si rilassò contro di lui, e lui sentì crescere l’odore della sua eccitazione.

Micah si astenne dal roteare gli occhi e allontanarsi da loro. Sapeva che erano compagni, ma l’istinto di allontanare Damon da lei disobbediva ancora.

“Resterò qui.” sussurrò Alicia e cercò di allontanarsi da lui, ma Damon la tenne tra le sue braccia d’acciaio ancora per un po’. Godendo della sensazione, lei avvolse le braccia sulle sue come per tenerle ferme lì.

“La affido a te.” dichiarò Damon guardando dritto Micah...facendogli vedere di persona a chi lei apparteneva davvero. “Proteggila fino al mio ritorno.” Sfiorando il mento di Alicia, le girò il viso per darle un ardente bacio, prima di uscire dal club così velocemente che tutto quello che i due videro furono le porte aprirsi e chiudersi.

Quando Micah fu sicuro che Damon era lontano, sbatté il pugno sul bancone. “Proteggila fino al mio ritorno.” lo imitò con tono ostile. “Come se non avessi mai protetto nessuno finora.”

“A proposito...” disse Alicia, con il rossore lasciato da Damon che era svanito. “Ho qualcosa da dirti, caro fratellino. Tutte le volte che venivi a trovarmi in collegio dicevi che mi avresti insegnato a combattere.”.

Micah si bloccò e resistette all’impulso di indietreggiare.

“Facevi solo finta, vero?” gli chiese.

“Beh...” disse Micah con un’espressione di sconfitta. “Non ho mai pensato che avresti avuto bisogno di imparare quel genere di cose. Ti ho fatto credere che ti stavo insegnando a combattere, ma in realtà doveva essere solo un passatempo.”.

“Adesso inizierai ad insegnarmi a combattere.” disse Alicia con autorità.

Le sopracciglia di Micah si alzarono fin sotto la frangetta. “Cosa?”

“Mi hai sentita.” Alicia ringhiò, volendo essere altrettanto dura come i ragazzi. “Mi insegnerai davvero, altrimenti mi girerò, uscirò da questa porta e dirò a Damon che non eri abbastanza vigile su di me.”.

“Non lo faresti.” sussurrò Micah.

Alicia sorrise, realizzando di aver appena vinto. “Guardami!”.

Micah sospirò e si passò una mano tra i capelli. “Okay, okay...ti insegnerò a combattere.”

Alicia saltò in tondo. “Sì!”.

Micah si strofinò gli occhi, cercando di cancellare il fatto che lei era la sorella che non avrebbe mai dovuto avere un motivo per iniziare una lotta. Era così carina quando si comportava come se avesse cinque anni. Era per questo che non le aveva mai insegnato a combattere...come avrebbe potuto lottare con qualcosa di così carino?

“Va bene, ma smettila di fare la ballerina o non sarò in grado di farlo.” la ammonì Micah. “La prima cosa da capire è che, se devi combattere con qualcuno, allora non puoi essere allegra.”

“Devo essere arrabbiata con l’obiettivo.” brontolò Alicia. “Capito.”.

“Seconda cosa, tenere sempre d’occhio il nemico.”.

Alicia sbatté le palpebre e lui non c’era più... grandioso!

Capitolo 6

Michael vagava lentamente per la grande casa, che era diventata improvvisamente vuota da quando Kane si era dato per disperso. Ora la sua unica compagnia era Scrappy, che andava e veniva a suo piacimento. La piccola palla di pelo lo stava seguendo per tutta casa, in attesa che Michael si sedesse da qualche parte.

Quando finalmente Michael si sedette sul divano, il cucciolo non perse tempo e gli saltò in braccio.

“Allora che ne pensi, palla di pelo?” gli chiese Michael, sentendosi più solo di quanto avesse fatto in passato.

Scrappy lo guardò con un’espressione così tenera che Michael non poté fare a meno di ridere. Gli mancava anche Damon...anche se doveva ammettere che Alicia gli mancava un po’ più di suo fratello.

Incapace di sopportare il silenzio della casa, Michael si alzò e andò a prendere il soprabito. Scrappy lo seguì di nuovo, saltellando intorno ai suoi piedi come un pogo stick. Quando Michael aprì la porta, Scrappy corse davanti fino alla fine del vialetto e aspettò in strada.

Michael chiuse la porta a chiave e sorrise quando lo Yorkshire si mise in marcia accanto a lui. Poteva sentire l’energia maligna nell’aria, ma per il momento la ignorò. Era giorno, e già questo era sufficiente a far nascondere le cose più malvagie e a farle attendere fin quando il buio della notte non avrebbe restituito loro la libertà. Scrappy si fermava di tanto in tanto per ringhiare a qualcosa prima di tornare a seguire Michael.

Non trascorse molto tempo prima che Michael si rendesse conto di dove stava andando, e ben presto si trovò davanti al Night Light. Poteva sentire l’energia di Micah all’interno dell’edificio, insieme ad un’altra che gli sembrava molto familiare. Un sorriso gli illuminò il volto mentre si avvicinava alle porte e le aprì.

Ancora una volta Scrappy corse davanti a lui, verso la pista da ballo dove Micah e Alicia erano impegnati in quella che sembrava un’accesa, trascinante azzuffata.

“È una lotta tra fratelli, o può partecipare qualcun altro?” chiese Michael.

Micah e Alicia si fermarono e guardarono Michael. Alicia emise un verso acuto e corse verso Michael, saltandogli addosso per avvolgergli le braccia intorno al collo e le gambe intorno alla vita, facendo quasi cadere il vampiro.

“Mi ha costretto ad insegnarle a combattere.” spiegò Micah, anche se sapeva che Alicia poteva ridurlo uno straccio se si fosse impegnata. Rimase perplesso per il modo in cui Alicia saltò addosso a Michael. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare a sua sorella che non aveva più cinque anni e fare così con un uomo adulto era sconveniente per parecchi motivi.

Michael quasi gemette al contatto corporeo che Alicia gli aveva concesso. Adesso era la compagna di Damon e starle così vicino per troppo tempo avrebbe certamente reso Damon più che furioso. Sorrise mentalmente e avvolse le braccia intorno alla vita di Alicia, assicurandosi di affondare il viso tra i suoi capelli allo stesso tempo.

Micah si avvicinò e si alzò, afferrando Alicia per la vita. La prese delicatamente e la scostò da Michael quanto bastava per farle riportare i piedi a terra e allentare le braccia dal collo del vampiro.

“Non è il tipo di soffocamento che ti ho insegnato poco fa.” Cercò di sdrammatizzare, anche se poteva vedere lo sguardo strano negli occhi di Michael. Non era uno sguardo che Damon avrebbe approvato.

“Al contrario, era una bella tattica di soffocamento.” rispose Michael, improvvisamente di buon umore. Abbassò le labbra sulla guancia di Alicia e le diede un bacio fugace, assicurandosi di soffermarsi un po’ di più. “È bello vederti.”

Scrappy abbaiò a Micah e poi si alzò sulle zampe posteriori accanto al puma. Micah sorrise e si inginocchiò per accarezzare il cucciolo dietro le orecchie.

“Hai portato compagnia.” disse Micah.

Alicia si riprese quando sentì abbaiare e si allontanò da Michael. Non riuscì a controllare il rossore che le salì alle guance quando sentì le sue mani scivolarle via dalla vita.

“Stavi insegnando ad Alicia a combattere?” chiese Michael, ignorando la reazione di Alicia. Quella era l’ultima cosa di cui aveva bisogno...ma ciò non significava che non potesse flirtare un po’.

“Sì.” mormorò Micah. “Non pensavo che saremmo arrivati ad un punto tale che avrei dovuto insegnare a mia sorella a difendersi...figuriamoci a combattere.”

Michael inclinò un po’ la testa mentre guardava Alicia. “Con l’addestramento giusto nessuno le farà di nuovo del male.” “La trovo un’idea fantastica. Ti dispiace se mi unisco?”

Micah sorrise e annuì “Fa’ pure.”.

*****

Boris era seduto ad uno dei tavoli nell’area principale del Love Bites, con un’espressione cupa sul viso. Titus si sedette con lui con un’espressione identica, e un boccale di birra davanti a sé.

“Tutti?” gli chiese Titus.

Boris bevve la sua birra prima di posare il boccale sul tavolo con un rumore sordo. “A causa della grande quantità di demoni in circolazione, la maggior parte dei clan ha deciso di tagliare la corda, ad eccezione di Lucca e dei suoi licantropi. Sono tornati in periferia e alcuni di loro stanno andando fino a Mount Mitchell.”.

Titus quasi soffocò con la sua birra. “È dall’altra parte del paese.”.

“È anche il punto più alto ad est del Mississippi.” disse Boris. “Circa metà dei clan ha lasciato le foreste che circondano quella zona. Non vogliono avere niente a che fare con quello che sta per arrivare qui a L.A. ... e non posso di certo biasimarli perché tornano a casa.”.

“Sanno cosa sta succedendo?” chiese Titus.

Boris scosse la testa. “Non proprio, ma ci sono stati troppi avvistamenti di demoni, per i loro gusti.”

“Che intendi fare?” Titus sospirò, chiedendosi se fosse tornato in questa città per niente.

“Rimarrò qui con te e il resto del nostro clan.” rispose Boris. “Non ho paura di cosa potrebbe succedere a me...ma di cosa potrebbe succedere se non restiamo. Questo è il nostro nuovo territorio e mi turba un po’ che gli altri clan siano disposti a rinunciare al loro territorio.”.

La porta d’ingresso del club si aprì ed entrambi volsero la loro attenzione al visitatore. Titus alzò un sopracciglio quando Damon entrò e chiuse la porta dietro di sé.

“Buonasera.” disse Titus senza alzarsi dalla sedia. Perché alzarsi quando c’era il rischio che il vampiro lo mettesse di nuovo a tappeto...dipendeva dal suo umore. Non poté fare a meno di passarsi una mano sul mento, ricordando il pugno dell’ultima volta.

Boris rimase in silenzio, chiedendosi perché il vampiro fosse lì. Molto tempo fa aveva imparato ad evitare il più possibile le creature più forti di lui.

La vecchia storia di vampiri e licantropi costantemente impegnati a combattersi a vicenda erano un mucchio di stronzate. Era il risultato dell’immaginazione di qualche umano cui, secoli prima, era capitato di vedere uno dei suoi simili combattere contro una creatura simile ad un vampiro... ...niente a che vedere con la realtà.

Quello era un vampiro senz’anima... non era della stessa razza di Damon e Michael. Tuttavia, ciò non impedì ai lupi mannari di stare lontani da loro.

“Cosa posso fare per te?” chiese Titus quando Damon si avvicinò al tavolo.

Damon posò velocemente una valigetta sul tavolo davanti a loro. “Sono qui per farti un’offerta che sarebbe da pazzi rifiutare.”.

Titus si incuriosì “Che tipo di offerta, e cosa mai potrei avere io di interessante per te?”

Damon sbloccò la valigetta e la aprì, prima di girarla e mostrare un’ingente somma di denaro sistemata con cura al suo interno. “Voglio comprare il Love Bites.”.

Boris guardò Damon confuso. “Perché vuoi questo posto?”

“Ha importanza?” gli chiese Damon, stringendo lo sguardo in segno di avvertimento.

Titus guardò la valigetta prima di allungare una mano e chiuderla. “In questo posto c’è qualcosa che vale molto di più.”.

Damon sorrise. “Mi sento generoso, e poi questo non intaccherà neanche le mie tasche.”

“Potrebbe essere l’occasione per il nuovo inizio a cui aspiravi.” sottolineò Boris. “E, siccome siamo in pochi, non saremmo comunque in grado di aprire il club, quindi perché tenerlo.”

“Micah ci ha offerto di andare a stare con lui al Night Light.” disse Titus pensieroso, poi guardò il vampiro. “Quanto tempo ci concedi per andarcene?”

Damon volse a Titus il suo migliore sguardo impassibile. “Abbastanza per prendere le vostre cose e uscire.”.

Titus quasi si mise a ridere per il comportamento di Damon ma, ehi... con tutti i soldi in quella valigetta, probabilmente Damon avrebbe potuto comprare tutta Rodeo Drive senza battere ciglio.

“Preparo l’atto.” disse alla fine Titus, prima di alzarsi e dirigersi verso il suo ufficio.

*****

“È strano guidare adesso.” disse Titus mentre lui e Damon scendevano dall’auto di Titus. “Non c’è molto traffico dopo le scosse di ieri sera. Gli umani devono aver passato la giornata fuori.”.

Damon annuì mentre si sistemava la giacca. “Ho visto un notiziario ieri sera, le autorità hanno ordinato evacuazioni volontarie per paura che la faglia principale ceda.”.

Titus fischiò “È spaventoso. “The big one” colpisce Los Angeles e nel putiferio... i demoni fanno razzie. Hollywood sbancherebbe facendone un film in futuro.”.

Damon annuì, ma qualcosa gli diceva che c’era di più di un semplice avvertimento in quella notizia. Los Angeles aveva già affrontato altri terremoti, ma il fatto che le autorità ordinassero un’evacuazione di tale portata era insolito.

Attraversarono le porte del Night Light e si bloccarono per la scena davanti a loro. Alicia volò in aria verso Michael, che la prese a mezz’aria e indietreggiò di alcuni passi.

Gli occhi di Damon si strinsero quando vide la mano di Michael sul sedere di lei, e strinse forte i pugni. Vide rosso quando Michael abbassò il viso finché non si avvicinò al naso di Alicia ed iniziò a sussurrarle qualcosa pericolosamente vicino alle sue labbra.

“Mmm, sembra divertente.” disse Titus con un sorriso e fece un passo avanti. “Voglio partecipare anch’io.”.

“Scordatelo!” sbottò Damon.

Titus sbatté le palpebre e Damon era dall’altra parte della stanza, con la mano intorno al collo di Michael, tenendolo contro il muro. Alicia era miracolosamente illesa nel punto in cui Michael si trovava un attimo prima.

Il fiato uscì dai polmoni di Michael e lui afferrò rapidamente la mano che gli stringeva la gola. Guardando negli occhi furiosi di Damon, rise dentro di sé, realizzando cosa doveva aver visto quando era entrato.

“Damon, fermati!” urlò Alicia. “Mi stava solo aiutando.”

“Aiutando un corno.” ringhiò Damon guardandola da dietro. “Ti toccava dappertutto.”

Alicia gli lanciò un’occhiataccia ed incrociò le braccia sul petto. “Come cavolo pensi che possa insegnarmi a combattere se non può toccarmi?”

“E pensi davvero che io avrei lasciato toccare mia sorella da qualcun altro oltre te?” gli chiese Micah. “Per chi diavolo mi hai preso?”

Damon rimase sorpreso e spostò lo sguardo su Michael. Lasciò lentamente la presa su suo fratello.

Michael si accovacciò con le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere a respirare di nuovo. Fu contento di non riuscire a farlo perché, se avesse avuto fiato, allora avrebbe riso a crepapelle di Damon.

“Sei proprio un idiota.” disse Alicia mentre si avvicinava a Michael e gli mise una mano sulla schiena, guardando Damon per tutto il tempo.

Damon sospirò e si rese conto di avere ancora molto lavoro da fare prima di riuscire ad avere il controllo della sua gelosia.

Vederla con Michael in quel modo aveva ricordato la donna ormai senza volto per cui entrambi avevano combattuto e che avevano ucciso con la loro stupidità. Era come se fosse tornato indietro nel tempo ed osservasse al rallentatore. Ma quello era il passato...questo era il presente, ed entrambi i fratelli avevano imparato una lezione molto importante, una lezione finalmente compresa dopo decenni di guerra tra loro.

“Ho comprato il Love Bites e chiuso il club.” dichiarò Damon dopo un po’. “Tutti noi potremo trasferirci quando vogliamo.”.

“Abbiamo un nido di vampiri!” disse Alicia eccitata, e senza pensare diede voce alla prima cosa che le venne in mente. La stessa cosa su cui aveva fantasticato l’unica volta in cui era stata al Love Bites. “Immagina... tre vampiri maschi ed estremamente sexy che vivono sotto lo stesso tetto. Sarebbe sufficiente a far bollire il sangue di una donna.”.

Damon quasi digrignò i denti quando Alicia iniziò a parlare. Lei non aveva bisogno di guardare i suoi fratelli... ma soltanto lui.

“In realtà sarebbero quattro.” la corresse Michael, cercando di non ridere per la gelosia che illuminava gli occhi di Damon.

“Syn e le sue brillanti idee.” scherzò Damon, afferrando la mano di Alicia con meno forza possibile, quando invece il suo istinto era quello di stringerla tanto da farle male.

Alicia aggrottò la fronte “Chi è Syn?”

“Un quarto vampiro sexy per cui sbavare.” ringhiò lui.

Questa volta Michael rise mentre si alzava. Alicia era impagabile per la sua ingenuità. Quando Damon gli rivolse uno sguardo infastidito, Michael si schiarì la voce e cambiò argomento “Lo hai detto a Kane e Tabatha?”

Damon finalmente sorrise. “Syn mi ha detto che se ne occuperà lui.”.

“Oh mamma.” Michael scosse la testa prima di ridere di nuovo. “Forse è meglio così. Chiunque altro osi interrompere la luna di miele di Kane verrebbe cacciato via insieme a tutte le sue buone intenzioni.”.

*****

Kane era avvolto intorno al corpo caldo di Tabatha. Avevano finito di fare di nuovo l’amore meno di un’ora prima ed entrambi dormivano beatamente. Syn se ne stava in silenzio accanto al letto, a guardarli con un sorriso sul volto.

La sua famiglia sembrava aumentare di giorno in giorno. Mancava solo che Michael trovasse e reclamasse la propria compagna, e tutto sarebbe stato perfetto.

Il ricordo di quello che gli aveva detto Storm tornò a perseguitarlo. Questi tre figli erano solo l’inizio. Non biasimava Angelica per non ricordare i suoi figli...ricordare le sue vite passate senza di lui non serviva e la sua anima dimenticava i ricordi inutili. Semmai avesse iniziato a ricordare... ...avrebbe avuto soltanto i ricordi dei suoi figli.

“Si paga il biglietto.” brontolò Kane col viso affondato nel cuscino.

Syn sogghignò, prese qualcosa dalla tasca della giacca e la gettò piano sul letto. Kane aprì gli occhi e guardò l’oggetto che giaceva inerte sul letto, prima di girarsi sulla schiena per guardare Syn.

“Questi non bastano.” disse Kane, sventolando la banconota da cento dollari. “Lo spettacolo costa di più.”

Syn fece per riprendere il denaro ma Kane lo nascose rapidamente sotto il cuscino di Tabatha.

“E allora perché li prendi?” gli chiese Syn alzando un sopracciglio.

“Dolore e sofferenza.” rispose Kane con un sorriso assonnato. “Cosa vuoi, paparino?”

“Abbiamo una nuova casa.” rispose Syn. “Quando sarete pronti, portate le vostre cose al club Love Bites.”.

Kane si mise a sedere e roteò il collo prima di sollevare i piedi nudi. Infilando un paio di jeans, fece cenno a Syn di seguirlo in cucina. Una volta lì, Kane si accese una sigaretta e preparò la caffettiera.

“Come hai comprato il Love Bites?” gli chiese Kane curioso.

“Non sono stato io.” lo informò Syn. “Damon, come me, ha pensato che avessimo bisogno di un altro posto da poter chiamare ‘casa’, e da difendere contro qualsiasi cosa che potrebbe turbare le nostre compagne. Per Damon, questo club soddisfa perfettamente le nostre esigenze.”.

“Perché è il ritrovo principale per i vampiri in città.” Kane sorrise leggermente, ricordando l’interno del club. “È la versione lussuosa di un covo di vampiri a Hollywood. Quindi il club sarà chiuso?”

“Si potrà entrare solo su invito.” confermò Syn sedendosi dall’altro lato della piccola isola, di fronte a Kane.

Kane strinse le spalle. “Ci sto...ma tieni le telecamere di sorveglianza fuori dalla mia camera da letto.”.

“Non ci sarà bisogno di sorveglianza all’interno dell’edificio...niente violerà le difese che ho già disposto intorno al perimetro. Umani o demoni, non perderanno tempo a chiedersi perché non dovrebbero avvicinarsi alla nostra casa.” disse Syn compiaciuto. “E se qualcosa o qualcuno sarà abbastanza potente da provare ad entrare, le difese fungeranno anche da trappola.”.

Kane si appoggiò al bancone, scrutando il misterioso uomo che aveva sempre chiamato ‘papà’. Il suo aspetto adesso era in netto contrasto con la mente che lui sapeva che Syn possedeva. Syn era bello e non c’erano dubbi... ma quella magnificenza nascondeva anche un lato oscuro molto simile a quello di Kane e dei suoi fratelli.

Il loro legame, nelle ultime settimane, era diventato più forte di quanto avesse mai fatto prima. Kane credeva in quel legame più che mai per via della connessione di Syn con sua madre, Angelica. Al momento Kane vedeva una calma in Syn che non aveva mai notato prima, e la cosa lo rendeva pensieroso.

Sapeva che Syn era sempre in cerca di qualcosa, anche se non era mai riuscito a capire cosa esattamente. Ma all’improvviso Kane si rese conto che suo padre non stava cercando qualcosa...ma qualcuno. I pezzi del puzzle iniziavano a combaciare, facendo girare la testa a Kane per le enormi ripercussioni provocate.

“È anche la madre di Michael e Damon...vero?” gli chiese Kane, non capendo bene come fosse possibile. Syn lo aveva trovato oltre mille anni prima della nascita di Michael e Damon. Perché era andato in giro a trovare i figli di Angelica? E ce n’erano altri?

Syn sorrise mentre ascoltava i pensieri di Kane ed incrociò le braccia sul ripiano dell’isola. “Vi ho ritrovati tutti perché eravate, e siete, figli miei a tutti gli effetti.” Il suo sguardo penetrò in quello di Kane mentre stabiliva una connessione mentale diretta con suo figlio, e gli fornì subito le risposte all’enigma.

Kane si sedette sullo sgabello di fronte a Syn e rimase sorpreso quando il legame mentale fu interrotto. Si portò la mano al petto, massaggiando l’area del cuore e chiedendosi come accidenti avesse fatto Syn ad affrontare il dolore di perdere Angelica così...potendo stare con lei solo quando la sua forma umana dormiva. Per non parlare del fatto che lei non ricordava nulla di lui...né dei suoi figli. Era straziante. Kane capì che una cosa simile, per lui, sarebbe stata la rovina tempo fa.

“Ecco perché Misery continuava a chiamarmi semi-dio.” sussurrò Kane, poi guardò Syn con gli occhi spalancati. “Aspetta un attimo.” Kane fece una pausa, volendo essere chiaro in proposito. “Stai dicendo che tutti e tre siamo stati concepiti mentre lei ti sognava? Che tu sei il nostro vero padre, e che noi siamo tuoi discendenti diretti, e non i figli di un umano qualsiasi?”

Syn annuì, contento che la mente di Kane fosse più acuta che mai. “Noi possiamo concepire solo con le nostre compagne... e sono le nostre anime a creare i semi di una nuova vita. Anche se gli uomini sposati da tua madre nelle sue vite erano umani, nessuno di voi ha qualcosa di umano. Non fare l’errore di compararci ai terrestri... noi non apparteniamo a questa terra.” Syn sorrise sentendo altre domande sorgere nella mente di Kane.

La caffettiera iniziò a borbottare, segno che il caffè era pronto. Appena Kane versò una tazza per sé e per Syn, una Tabatha adorabilmente disordinata, con indosso la camicia nera di Kane, si intrufolò nella cucina e rubò la tazza di Kane.

“Mia!” disse lei possessivamente prima di sedersi accanto a Syn.

“Ti dà la caccia.” disse Syn con una smorfia.

Kane lanciò a Syn uno sguardo innocente. “Sono alla mercé sua e del dio del caffè.”.

*****

“Perché non possiamo fare la festa in maschera?” chiese Kat. “La facciamo ogni anno. Non è colpa nostra se non hai mai accettato l’invito.”.

“Dev’essere andato perso nella posta.” ringhiò Quinn. “Comunque la risposta è ancora no. Non dopo tutto quello che è successo la notte scorsa, con il terremoto e con il club da sistemare per la ristrutturazione... e poi non possiamo trascurare l’ampliamento dell’edificio dietro il club. Non ci sarà abbastanza tempo per organizzare la tua festa in maschera.”.

“Dopo essere stati inseguiti dai lupi mannari ed essere sfuggiti ai demoni, ci meritiamo una serata di svago.” argomentò Envy, cercando di dare più sostegno possibile a Kat.

Devon scosse la testa. “No, non possiamo. Ci prenderemo un giorno libero quando sarà tutto finito.”.

“Ma se ci riusciamo ed organizziamo la festa, sarà qualcosa per cui essere impazienti.” disse Jewel, stando dalla parte delle altre donne nella stanza. “Se avremo un obiettivo per cui lavorare allora sarà molto più facile affrontare questa città da incubo.”.

Quinn guardò Warren, che stava cercando di starne fuori fingendo di leggere un giornale. Sospirò “Mi daresti una mano?”

Warren alzò lo sguardo verso Quinn e poi guardò le ragazze, prima di riabbassare gli occhi sul giornale. “Mi dispiace, sei da solo.”

“Cosa vorresti dire?” gli chiese Nick.

“Vuol dire che state sprecando fiato con la razza più malvagia, diabolica, contorta e masochista mai conosciuta sulla terra. Sono state picchiate, uccise e lasciate a morire, ma sembra che tornino sempre a sconvolgere le nostre vite.” spiegò Warren, cercando di nascondere il proprio sorriso.

“Eh?” disse Steven.

“Donne.” dichiarò Devon. “Sta parlando delle donne.”.

Бесплатный фрагмент закончился.

399
460,02 ₽
Возрастное ограничение:
0+
Дата выхода на Литрес:
17 апреля 2019
Объем:
340 стр.
ISBN:
9788873043515
Переводчик:
Правообладатель:
Tektime S.r.l.s.
Формат скачивания:
epub, fb2, fb3, html, ios.epub, mobi, pdf, txt, zip

С этой книгой читают